Perché lo studente di Giurisprudenza non deve temere la proroga della Quarantena e cosa fare

La formula FIRE (FUOCO) di Nelson Mandela che puoi applicare SUBITO.

Sentendo le ultime parole del premier Conte pare che questa quarantena durerà ancora a lungo e comunque la FASE 2 dovrebbe continuare per altri 6/7 mesi.

Di fronte a queste parole si sono scatenate le pagine che fanno GIF e hanno iniziato a caricare immagini dove dicevano che lo studente di Giurisprudenza è sempre in Quarantena…

Questa è quella che mi ha fatto più ridere… e come si fa a dire che non è vero?

La verità è che Giurisprudenza è tosta e richiede tanto impegno…

Quante volte infatti ti sei recluso in casa per mesi senza mettere la testa fuori manco avessi una qualche allergia al sole?

Gli Studenti di Giurisprudenza è come se venissero acquistati da una squadra  (la F.C. Iuris) che ha due divise: 

1. Invernale: il pigiamone di flanella (quello anti- sesso per capirci);

2. Estiva: pantaloncini e maglietta (preferibilmente sciatti e consumati).

Ora non dico che la situazione attuale non sia stranissima e difficilissima anzi…il Corona Virus ci ha costretto a rivivere il peggiore dei nostri incubi: siamo letteralmente bloccati!

Infatti nella “quarantena da esami” si ha almeno l’ora d’aria a disposizione, ora ci tocca passarla sul balcone o sul terrazzino…

Però a differenza degli studenti delle altre facoltà possiamo dire di esserci “abituati” e di vivere una situazione già vissuta come una dejavu.

Al di là tutto voglio darti una mano per ora e per questa quarantena nonché per le prossime (quelle da studio).

Ecco perché ho deciso di ripescare il mio “vecchio” amico Nelson Mandela e i suoi fantastici consigli che gli hanno permesso di rimanere in carcere per 27 anni.

Se li ha applicati lui che stava in una celletta 4X4, senza Netflix, Marvel, YouTube e Sky…dovremmo farcela anche noi!

Iniziamo? Dajeeee!

Parto proprio con una frase del grandissimo Presidente del Sud Africa:

“La parte più grande della nostra felicità o infelicità dipende dal nostro carattere e non dalle circostanze”.

Scrivendolo ho avuto l’impressione di averlo qui davanti a me…

“Ciao Nelson, ammazza e quanto sei alto…non me lo aspettavo”,

“Caro Raffaele non sono qui per fare chiacchiere ma per dirti che quella mia frase che hai citato significa che di fronte a situazioni terribili abbiamo due alternative:

a) subire il tempo in modo passivo e aspettare mosci e flaccidi;

b) reagire mantenendo la forza di un toro”.

“Ho capito e se mi consenti provo a spiegarlo anche ai ragazzi che ci stanno leggendo…”

“Prego fa pure…”.

Si lo so adesso stai pensando che sono pazzo…può essere ma non te ne andare perché sto per rivelarti 4 consigli che ti permetteranno:

di ritrovare la motivazione ora e quando sarai in “quarantena da esami”;

non perderla più;

arrivare all’esame con la tranquillità di un monaco buddista

Mi spiego meglio facendo ricorso alla Formula FIRE utilizzata da Nelson Mandela durante la sua carriera fatta di tantissime sofferenza prima di diventare Presidente del Sudafrica.

Prima di tutto chiariamo una cosa.

Lo stato emotivo (e la motivazione) è qualcosa di diverso dalle emozioni; mentre le emozioni (come rabbia, dolore, gioia, eccitazione) sono passeggere lo stato emotivo si mantiene costante, o meglio lo decidiamo noi.

Noi decidiamo di essere felici o essere tristi, di essere motivati o non motivati.

Ho parlato proprio di questa cosa con Benedetta De Luca, avvocatessa che lotta da sempre contro la sua disabilità, nella video intervista che le ho fatto e ti consiglio di vedere perché ti può davvero dare una forza incredibile (Clicca qui e corri ad ascoltarla).

Lo so che può sembrare inverosimile…anche io lo pensai la prima volta che me lo dissero ma con il tempo ho capito…ho capito che dipende solo da noi.

Si può essere felici anche quando ci accade qualcosa di brutto, si può essere felici anche quando gli eventi della vita ci portano ad essere arrabbiati.

La stessa Benedetta ci ha lasciato questa riflessione:

piangere per il dolore che si prova a dover subire 18 operazioni può portare alla disperazione soltanto se non riusciamo a capire che quelle operazioni ci daranno la possibilità di ritornare a vivere.

Il tuo stato emotivo (e la tua motivazione) doperanno da 4 Fattori fondamentali che corrispondono alla Formula FIRE.

Vediamoli.

F: FISICO

Gli inglesi dicono: “Emotions are created by motions “

La nostra fisiologia determinerà le nostre emozioni. Il nostro corpo può essere il nostro alleato o il nostro nemico, dipende da come lo sfruttiamo.

Se lo facciamo “ammosciare” lui ci renderà tristi.

Ci hai mai fatto caso che quando balli in genere sei felice e ti senti sovreccitato?

Il motivo è che “stai su” e non “giù” fisicamente.

Il Movimento comporta emozioni positive.

Avvocato quindi mi conviene andare a ballare tutte le sere?!!!

No e di certo adesso non lo puoi fare.

In ogni caso quello purtroppo è deleterio – anche perché in genere è unito all’abuso di alcool.

E te lo dice uno che organizzava  serate e che amava talmente tanto andare a ballare che ci sarebbe andato anche di lunedì (e qualche volta mi è capitato di andarci e di presentarmi a lezione ubriaco…ma questa triste storia non posso raccontartela.. pena: perdita della dignità!).

Ritornando a noi:

quello che voglio dire è che prima di iniziare a studiare puoi tirarti su, facendo del movimento, anche piccole cose come ballare a ritmo di una canzone che ti piace.

Senza motivo?

Perché ci deve essere un motivo per ballare?!

Baila, bailaaaaaa e nun te preoccupà!

Il nostro Nelson per affrontare le sue giornate di prigionia al mattino cantava e ballava, pur stando in una cella piccolissima.

Quel gesto gli dava la forza per affrontare la giornata durissima dei lavori forzati.

Sei d’accorso con me che se ha funzionato per lui, che era al limite tra la vita e la morte, possa funzionare anche per te?

Allora Bailaaaaaaa, baila e nun te preoccupà!

I: INDICE

capiamo bene dove puntarlo.

Uno dei più grandi problemi è che tendiamo a puntare il nostro indice sempre verso i punti deboli.

Non guardiamo mai ai nostri punti di forza.

Es. ho una buona “parlantina” ma penso in modo costante al fatto che credo di non avere una “buona memoria”;

viceversa ho una “buona memoria” ma penso in modo costante al fatto di non avere una “buona parlantina”.

Abbiamo sempre il Focus sulla negatività.

Si racconta che Nelson Mandela riuscì a vincere la resistenza del direttore del carcere facendo riconoscere il diritto ad avere i calzoni lunghi per tutti i detenuti di Coney Island (penitenziario durissimo del Sudafrica dove erano reclusi tutti gli uomini della rivolta contro l’apartheid).

Si perché i calzoni corti erano un’offesa in quanto indossati solo dai bambini o dagli schiavi.

Nonostante ciò un bel giorno uno dei suoi gli disse:

Nelson che brutta fine abbiamo fatto, non abbiamo neanche la camicia.

E lui di tutta risposta sottolineò:

…ma abbiamo un gran bel paio di pantaloni.

Vedi l’atteggiamento differente? E’ frutto del modo di guardare la realtà.

Se il nostro focus è negativo, la nostra motivazione tenderà a scemare sempre più e le nostre reazioni ad essere sempre meno decise.

Questo ci porta al terzo elemento.

R: REAZIONE

Le nostre reazioni sono la conseguenza del nostro dialogo interno. Reagiamo in modo differente di fronte alle varie situazioni in relazione alle domande che ci poniamo.

Se all’esame ci capita con l’assistente “più cattivo”  (avrei usato un altro termine ma siamo su internet e devo fare il “bravo”) ci chiederemo:

perché capitano tutte a me?

perché sempre io?

Ci siamo concentrati sulla domanda negativa, fondata sul perché… cercando di spiegare un evento che non dipende da noi.

Mi chiederò: perché succede questo?

Ma questa è una domanda che non ha una risposta se non postuma.

Non è una cosa che puoi sapere, prevedere o comandare.

Potremo però porci un altro tipo di domanda:

come faccio ad evitare che l’assistente più cattivo mi metta un voto basso?

Ribaltando la domanda mi predispongo in modo propositivo di fronte alla realtà…non mi concentro sul problema ma sulla soluzione.

Così facendo posso stimolarmi a ricercare dei modi per affrontare il problema dell’assistente cattivo.

Per esempio riflettendoci su “due piedi”…mi vengono già un paio di idee:

a) vado a ricevimento proprio con lui, perché confrontandomi con l’assistente più cattivo di sicuro sarò costretto ad avere una preparazione TOP;

b) chiedo al Prof. di fare l’esame direttamente con lui (cosa che è un tuo diritto, come dichiarato dallo Statuto dello studente elaborato dal Ministro Mussi nel lontano 2007).

Ecco vedi, come l’atteggiamento in questo caso è positivo e non negativo, attivo anziché passivo e le reazioni sono consequenziali?

Se mi concentro sul perché non potrò vedere il come, in quanto ingigantirò il problema mettendolo su un piedistallo e facendolo diventare una superpotenze, tipo un Dio verso il quale possiamo solo inginocchiarci.

Qui mi vengono in mente le parole dell’immenso Antony Robbins: 

“le domande di qualità producono una vita di qualità”.

E: EFFICACIA

E’ chiaro che per arrivare a questo stato emotivo dobbiamo lavorare tutti i giorni.

Affinché il nostro stato emotivo sia positivo e propositivo, dobbiamo lavorarci con piccole azioni quotidiane, che vanno da quando la mattina ci svegliamo fino a quando la sera ci addormentiamo.

Non a caso Fenomeno del Diritto, il mio corso più potente, è accompagnato da 2 video corsi Bonus che trattano proprio questi aspetti:

– W(iva) l’ansia per l’esame

​​​​​​​– Concentrazione Perfetta.

Negli stessi faccio fare ai miei studenti una serie di azioni per mantenere alto lo stato emotivo al di là delle emozioni.

Queste azioni ha come obbiettivo: l’esplosione di quelle energie che sono dentro ognuno di noi ma che spesso tendiamo a bloccare.

Ricorda che per diventare uno studente fenomenale e riuscire ad affrontare tutte le difficoltà della facoltà di Giurisprudenza devi imparare a “mantenerti su”.

Del resto non ci prendiamo in giro ci vuole tanta forza per affrontare     lunghe sessione di studio o programmi così vasti e complessi.

Possiamo senz’altro dire, come fa il nostro studente Andrea, che gli esami di Giurisprudenza sono delle vere e proprie Guerre e bisogna saperle affrontare con le giuste tecniche e le giuste strategie.

Se vuoi imparare come farlo puoi partire dal nostro Webinar Gratuito Studente di Diritto Modello

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E’ chiaro che non basta essere Felici, avere uno stato emotivo perfetto ma dobbiamo anche saper studiare il Diritto.

Uno studente che vuole diventare prima uno studioso del diritto e poi un giurista deve avere:

TESTA E CUORE, TECNICA E PASSIONE.

E ti assicuro che si può fare!

Io ne sono la prova provata:

sono partito da una media del 25.6 al terzo anno per arrivare ad una media del 29.3 al quinto anno e laurearmi, poi, con il massimo dei voti.

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